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Visita al Centro di ricerca marina - Istituto Ruđer Bošković di Rovigno
Autor: Giordano Trani, 9. 5. 2018.
Il 25 aprile 2018 la III liceo è andata in visita al Centro di ricerca marina dell’Istituto Ruđer Bošković di Rovigno. L’uscita si è svolta nell’ambito del Progetto: “Rifiuti solidi marini” di cui gli alunni si stanno occupando con la prof. Tiziana Zancola nella materia biologia opzionale. Lo scopo dell’uscita era di campionare un tratto di mare per stimare la quantità di macro e microplastiche nell’Alto Adriatico. Al Centro di ricerca marina ci ha accolti la dottoressa Mirta Smodlaka Tanković che da anni si occupa del tema delle microplastiche in mare. In mattinata siamo saliti sulla barca del Centro accompagnati da due ricercatori e ci siamo allontanati di qualche miglio dalla costa. Abbiamo calato in mare una rete speciale detta “manta” che ha gli occhielli della maglia di 0,2 mm di diametro. Questa rete galleggia in superficie permettendo di raccogliere particelle di plastica di varie dimensioni, tra le quali anche le microplastiche che hanno dimensioni da 0,3 mm a 5 mm.
La rete è stata trascinata per 20 minuti coprendo una superficie di circa 1 km2 e poi è stata issata a bordo e l’acqua contenuta nel bicchiere di raccolta travasata in una bottiglia. Qui abbiamo potuto osservare tutto ciò che è stato trattenuto nella rete, oltre a pezzi di plastica di svariate forme e dimensioni abbiamo catturato moltissimi organismi planctonici (piccoli gamberetti) e altri resti organici (piume, foglie). Con questo campione d’acqua siamo tornati al laboratorio dove la dottoressa Mirta Smodlaka Tanković ci ha spiegato come si purifica il campione, l’acqua viene filtrata, poi viene eliminata tutta la componente organica (gamberetti, piume e d altro) e alla fine vengono contati tutti i frammenti di plastica. In un campione tipico dell’Alto Adriatico si ritrovano mediamente 250 000 pezzi di microplastiche su 1 km2, un numero enorme giustificato dal fatto che il nostro mare è molto frequentato ed è un mare chiuso nel quale avviene un ricambio d’acqua appena ogni 4 anni.
Le microplastiche in mare sono oggi e saranno ancor di più nel futuro un enorme problema da dover risolvere. Queste particelle non si degradano ed entrano nella catena alimentare creando problematiche alla salute dell’ecosistema e dell’uomo stesso. Filtrare l’acqua di tutti i mari è, non solo una soluzione impraticabile, ma anche dannosa per l’ambiente visto che delle stesse dimensioni di queste plastiche sono anche moltissimi organismi alla base della piramide alimentare. Al momento l’unica cosa sensata da fare è impedire che questi oggetti arrivino in mare riciclando i rifiuti che produciamo attraverso la raccolta differenziata.
