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VISITA ALLA “ZIGANTE TARTUFI” E AL BIRRIFICIO “SAN SERVOLO”
Autor: Giordano Trani, 14. 6. 2016.
Con la fine dell’anno scolastico si sono concluse (anche se solo per il momento) le visite, per la III liceo generale, alle aziende dell’eccellenza agroalimentare del nostro territorio. Durante quest’anno scolastico nell’ambito della materia biologia opzionale abbiamo fatto visita a numerose piccole e grandi aziende impegnate nel settore agroalimentare. Abbiamo visitato l’azienda vitivinicola “Veralda”, il frantoio “Agro-Millo” di Baredine, il caseificio presso Stanzia Spin, l’oleificio e le cantine del ”Agrolaguna” di Parenzo. Il 24 maggio 2016 siamo stati accolti alla “Zigante tartufi” a Plovania, un’azienda a gestione famigliare che oggi è diventata una grande azienda che impiega più di 70 persone e che esporta più di 100 diversi prodotti, a base di tartufo o altri funghi, in tutto il mondo. Il responsabile della linea produttiva ci ha spiegato come dalla materia prima (tartufi, prataioli o porcini) si arriva al prodotto finito ed etichettato. I funghi vengono inizialmente lavati, poi cotti e tagliati. Una volta tagliati verranno mescolati agli altri ingredienti per ottenere una delle tante diverse specialità che questa azienda produce. Il prodotto poi verrà inscatolato e sterilizzato o pastorizzato e successivamente passerà al reparto etichettatura.
Alla fine della visita alla linea di produzione l’azienda ci ha deliziato offrendoci degli assaggi di alcuni loro prodotti, che naturalmente ci sono piaciuti molto.
Il 6 giugno 2016 abbiamo fatto visita al birrificio “San Servolo” di Buie, il responsabile che ci ha accolto ci ha parlato di tutto il processo produttivo della birra. Le materie prime che impiegano sono l’acqua, il malto d’orzo, il luppolo e i lieviti. Alla “San Servolo” producono diversi tipi di birra, le principali sono la birra chiara, quella rossa e quella scura, le tre si differenziano per il grado di tostatura dell’orzo.
Al inizio l’orzo viene macinato e poi ricoperto di acqua bollente in questo processo si libera l’amido che si scomporrà in zuccheri più semplici, questo miscuglio viene filtrato e alla soluzione limpida si aggiungerà il luppolo, che darà il tipico gusto amaro alla birra, e i lieviti che grazie agli zuccheri faranno la fermentazione alcolica. Dopo la stagionatura di circa tre settimane la birra verrà imbottigliata ed etichettata pronta per essere consumata.
Nei birrifici che producono birra a livello industriale la birra viene ulteriormente filtrata e vengono aggiunti conservanti, alla “San Servolo” questi ultimi passaggi non vengono effettuati e si ottiene una birra più naturale che però dura di meno, per questo viene distribuita alle birrerie ed ai ristoranti, ma non la troveremo mai nei supermercati.
III liceo generale
